Il contratto a canone concordato e la cedolare secca sono due concetti distinti nel contesto della locazione immobiliare.
Contratto a Canone Concordato
Si tratta di un contratto di affitto in cui il canone è stabilito secondo accordi territoriali tra associazioni di proprietari e inquilini, seguendo le disposizioni della Legge n. 431/1998. Il locatore non può fissare liberamente il prezzo dell’affitto, ma deve rispettare i limiti imposti. Esistono tre tipologie principali:
- Contratto agevolato (3+2): durata minima di 3 anni, rinnovabile di altri 2.
- Contratto transitorio (1-18 mesi): pensato per esigenze temporanee, senza rinnovo automatico.
- Contratto per studenti universitari (6-36 mesi): rivolto a studenti fuori sede.
Vantaggi per il conduttore includono affitti più contenuti e agevolazioni fiscali locali, mentre lo svantaggio principale è la minore flessibilità per il locatore nel determinare il canone.
Cedolare Secca
È un regime fiscale opzionale che permette ai proprietari di immobili ad uso abitativo di sostituire l’IRPEF con un’imposta sostitutiva:
- 21% per i contratti a canone libero (4+4).
- 10% per i contratti a canone concordato, transitori e per studenti universitari, nei comuni ad alta densità abitativa.
Optando per la cedolare secca, il locatore rinuncia all’aggiornamento del canone e non paga imposta di registro né di bollo. Inoltre, l’affitto non viene sommato agli altri redditi ai fini IRPEF.
Mentre il contratto a canone concordato riguarda la determinazione dell’importo dell’affitto, la cedolare secca è un regime di tassazione applicabile a vari tipi di contratti. I due strumenti possono coesistere: un contratto a canone concordato può beneficiare della cedolare secca con aliquota ridotta.