Il recente via libera alla direttiva sulle case green da parte del Consiglio Ecofin ha aperto il dibattito sulle strategie da adottare in Italia per affrontare i costi associati agli interventi necessari. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha delineato due possibili soluzioni durante un’intervista al Corriere della Sera: detrazioni fiscali per i redditi più alti e contributi diretti dello Stato per i redditi più bassi.
Le prime indicazioni riguardano strumenti fiscali come detrazioni per i contribuenti con redditi elevati e contributi diretti per redditi più bassi. Tuttavia, il ministro ha anche evidenziato l’importanza di adottare incentivi mirati, come pompe di calore, cappotti termici e fotovoltaico, che possono portare a risparmi energetici significativi.
La direttiva sulle case green prevede ambiziosi obiettivi, come zero emissioni per i nuovi edifici residenziali entro il 2030 e la ristrutturazione di una percentuale degli edifici non residenziali entro il 2030 e 2033. L’obiettivo finale è di avere un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050.
Tuttavia, raggiungere questi obiettivi richiederà ingenti investimenti. Secondo le stime della Commissione europea, serviranno 275 miliardi di euro di investimenti annuali entro il 2030. I singoli Paesi potranno attingere ai fondi dell’Unione Europea, come il Fondo sociale per il clima e il Recovery Fund, ma non sono previsti finanziamenti dedicati.
Inoltre, sarà fondamentale per l’Italia presentare un piano dettagliato su come intende raggiungere tali obiettivi entro due anni dall’entrata in vigore della direttiva.
Fonte: Corriere della Sera