Il Decreto Legge 69/2024, noto come “decreto salva casa 2024”, è stato definitivamente approvato dal Senato, confermando la fiducia posta dal governo. Il decreto introduce diverse misure rilevanti per il settore immobiliare e l’edilizia.
Una delle principali novità riguarda l’abitabilità dei mini appartamenti, che supera le norme stabilite dal decreto ministeriale del 1975. Ora, un’abitazione è considerata abitabile se rispetta le seguenti condizioni: altezza minima di 2,40 metri e superficie di 28 m² per i bilocali, e superficie di 20 m² per i monolocali. Questi requisiti sono richiesti non solo per ottenere l’agibilità, ma anche per ottenere l’assenso dell’amministrazione competente.
Il decreto prevede anche una sanatoria per le lievi difformità edilizie. Le tolleranze costruttive variano in base alla dimensione dell’immobile: 6% per unità fino a 60 m², 5% per superfici tra 60 e 100 m², 4% per superfici tra 100 e 300 m², 3% per superfici tra 300 e 500 m², e 2% per superfici superiori a 500 m². Inoltre, gli abusi minori possono essere sanati se l’intervento è conforme alla normativa urbanistica vigente al momento della domanda.
Tra le novità introdotte durante l’iter parlamentare vi sono disposizioni che impediscono alle difformità nelle parti comuni di un edificio condominiale di bloccare i lavori nei singoli appartamenti e viceversa. Inoltre, è stato esteso il termine per la rimozione degli abusi edilizi da 90 a 240 giorni, con possibilità di rinvio in caso di esigenze di salute dei residenti.
Il decreto introduce anche nuove categorie di interventi in edilizia libera, che non richiedono titolo abilitativo, tra cui l’installazione di vetrate panoramiche amovibili e trasparenti (VEPA), strutture fisse per la protezione dal sole, e pompe di calore fino a 12 kW. Viene inoltre facilitato il recupero dei sottotetti come abitazioni, anche in deroga alle distanze minime tra edifici se rispettano le distanze vigenti al momento della realizzazione dell’edificio e non modificano la forma o superficie del sottotetto.
Infine, il decreto semplifica il cambio di destinazione d’uso all’interno della stessa categoria funzionale e consente il passaggio alla destinazione residenziale per le unità immobiliari al piano terra o seminterrato, nel rispetto della normativa regionale.