Da sempre impegnati nel nostro lavoro al miglioramento della qualità della vita, seguiamo con interesse il progredire della direttiva comunitaria sull’efficientamento energetico edilizio per l’abbattimento delle emissioni inquinanti. Il 12 marzo 2024, la direttiva sull’efficienza energetica degli edifici – Energy Performance of Buildings Directive (EPBD) – sarà sottoposta al voto della Plenaria di Strasburgo. La bozza di accordo prevede che i Paesi membri definiscano piani per ridurre i consumi energetici del proprio patrimonio edilizio residenziale e stabiliscano modalità per raggiungere tali obiettivi. Gli Stati dell’Unione europea dovranno garantire che entro il 2030 gli edifici residenziali più inquinanti riducano il consumo medio di energia del 16% e entro il 2035 del 20-22%, mentre per gli edifici non residenziali si prevede una riduzione del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033. Entro il 2030, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero, mentre per gli edifici pubblici l’obbligo scatterà a partire dal 2028. L’obiettivo finale è raggiungere nel 2050 un patrimonio edilizio a emissioni zero.
L’esecutivo comunitario sarà responsabile della vigilanza sull’attuazione dei programmi, mentre i Paesi membri dovranno presentare le prime proposte di piano nazionale entro il 31 dicembre 2025. Si stima che saranno necessari circa 152 miliardi di euro di investimenti all’anno per riqualificare l’intero patrimonio immobiliare europeo, e i Paesi membri dovranno utilizzare i fondi già disponibili, sia a livello nazionale che europeo.
La direttiva è progettata per adattarsi alle diverse situazioni di ogni Paese membro, con l’assegnazione di obiettivi nazionali e il controllo dei piani affidato alla Commissione.