La crescente mobilità, sia per ragioni lavorative che personali, richiede soluzioni che concilino le esigenze dei viaggiatori temporanei con quelle delle autorità comunali. In questa prospettiva, il cambio di residenza tradizionale spesso risulta sproporzionato per periodi brevi di permanenza. Al contrario, il cambio di residenza temporaneo offre una soluzione più adatta, snellendo le pratiche burocratiche e garantendo l’accesso ai servizi necessari. Questo strumento, noto anche come Anagrafe della Popolazione Temporanea (APT), si configura come una risposta flessibile e pratica per gestire la mobilità temporanea nel territorio italiano.
La procedura per ottenere il cambio di residenza temporaneo prevede l’iscrizione presso l’Anagrafe della Popolazione Temporanea del Comune di dimora temporanea. È necessario presentare una domanda completa di dati anagrafici e motivazioni del trasferimento, allegando documenti come il contratto di locazione o una dichiarazione del proprietario dell’immobile.
Tra i vantaggi derivanti dal cambio di residenza temporaneo vi è l’accesso ai servizi comunali nel Comune di dimora temporanea, l’assegnazione del medico di base e una semplificazione delle procedure amministrative connesse al trasferimento temporaneo.
È opportuno precisare che, sebbene le modalità e le procedure possano variare tra i vari Comuni, la base normativa risiede nel Decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n. 323 “Regolamento anagrafico”. La richiesta di cambio di residenza temporanea va presentata in forma scritta al Comune di dimora temporanea, consigliando di consultare il sito web del Comune per informazioni aggiornate.
La residenza temporanea è destinata a coloro che dimorano effettivamente nel Comune temporaneo da almeno quattro mesi e non hanno ancora trasferito la residenza abituale nel suddetto Comune per qualsiasi motivo. Possono richiederla cittadini italiani e extracomunitari che soddisfino determinati requisiti, quali il domicilio nel Comune per almeno 4 mesi o motivi di studio, lavoro, salute o famiglia.
La residenza temporanea non comporta il trasferimento della sede legale ai fini fiscali né l’iscrizione al servizio elettorale nel Comune temporaneo. Al termine dei 12 mesi, la residenza temporanea viene cancellata d’ufficio dall’Anagrafe competente, ma l’interessato può richiedere l’iscrizione all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente se la dimora temporanea è diventata abituale.
Non essendo rinnovabile, è possibile richiedere una nuova residenza temporanea in un altro Comune o nello stesso Comune precedente, a condizione che non si tratti di una dimora continuativa. La richiesta di congedo straordinario Legge 104 con cambio di residenza temporaneo richiede specifica documentazione e va presentata al Comune temporaneo.
Si consiglia sempre di consultare il sito del Comune di residenza per la modulistica necessaria, così come quello dell’INPS.